Se dovessimo nominare le principali figure professionali del settore logistico […]
Uno degli attori principali all’interno della complessa gestione della catena di distribuzione è la logistica; le aziende sono alla costante ricerca dei modi più efficaci per ottimizzare i loro processi logistici con l’obiettivo di garantire una supply chain a costi contenuti ma anche efficiente e sostenibile.
Negli ultimi anni, poi, si sta dando sempre più importanza alla “logistica inversa” (in inglese “reverse logistic”).
Con questa espressione vengono indicati tutti i processi atti a gestire il rientro di prodotti e merci dal punto di arrivo a quello di partenza (ad esempio resi per riparazioni, sostituzioni, smaltimento, riciclaggio, etc.).
Perché la logistica inversa diventa sempre più importante?
I dati parlano chiaro: per le merci acquistate online il tasso di reso è circa il 30%, oltre il triplo di ciò che si registra per i negozi fisici (dove i resi sono circa un 8,89% dei prodotti acquistati).
Con l'affermarsi del commercio elettronico, quindi, una logistica inversa efficace è diventata un componente essenziale, capace di determinare il successo o il fallimento di un’azienda.
I resi sono diventati una delle maggiori sfide di approvvigionamento per le aziende di oggi: una buona strategia di logistica inversa è quindi fondamentale per mantenere pratiche efficaci di gestione delle scorte e regolare le spese operative.
Inoltre, per chi ha un negozio online è estremamente importante capire il comportamento dinamico dei consumatori per comprendere le loro condotte d'acquisto e aumentare la soddisfazione della clientela: ogni reso deve essere visto (anche) come un’opportunità per ricavare informazioni utili che aiutino a migliorare le vendite future.
Per una buona strategia di logistica inversa è fondamentale la collaborazione con i fornitori: accordi adeguati tra commercianti, fornitori e venditori possono aiutare a stimare meglio il costo totale dei resi e a ridurre i rischi.
Inoltre, per ottenere un vantaggio competitivo sugli altri store online, le politiche di reso di un'azienda devono essere incentrate sul cliente (che desidera restituzioni efficienti, veloci e gratuite) senza però perdere di vista le risorse e le capacità dell’azienda.
L’emergenza sanitaria ha inevitabilmente causato anche una crisi economica che ha colpito tantissimi settori ed ha avuto effetti negativi su tutta la catena di approvvigionamento globale.
All’inizio della pandemia il consumo di tutti gli articoli non essenziali è crollato, portando a enormi accumuli di scorte nei magazzini.
Tuttavia col protrarsi della pandemia le persone hanno cambiato le proprie abitudini d’acquisto: comprare online è diventata un’alternativa sicura che ha permesso di poter ricevere ciò di cui si aveva bisogno senza dover uscire di casa o recarsi presso negozi affollati.
In questo modo anche le persone prima più restie agli acquisti online si sono abituate a comprare su internet, cosa che continuano a fare anche ad emergenza conclusa: questo porta a un’inevitabile ulteriore espansione del commercio elettronico, e – di conseguenza – la logistica inversa ricopre un ruolo ancora più decisivo.
Per le aziende questo è il momento migliore per mettere in atto cambiamenti significativi che permettano di pianificare una strategia olistica che le aiuti anche a localizzare la produzione ed il trasporto.
Non si possono perdere di vista le aspettative della clientela: sempre di più le persone desiderano esperienze d’acquisto facili e piacevoli in tutti i loro aspetti, per questo le aziende dovrebbero lavorare sul consolidamento della rete e utilizzare strategie di resi cross-channel.
Con la centralizzazione dei dati, poi, i comportamenti dei consumatori possono essere misurati e utilizzati per migliorare l’esperienza d’acquisto e quindi le vendite.